Come riconoscere un cliente da evitare?

Come riconoscere un cliente da evitare?

 

 

 

 

Un cliente da evitare non è automaticamente un cattivo cliente in assoluto.

Partiamo cercando di dare una definizione del nostro cliente ideale. Un buon cliente è una persona concreta e consapevole. Consapevole delle esigenze del proprio business, delle sue potenzialità e dei suoi limiti. Un cliente che metta a disposizione la sua esperienza e il suo know-how, che faccia squadra con noi per contribuire attivamente al processo di analisi e progettazione, così da creare una collaborazione efficace.

Un cliente che non possiede queste conoscenze, non è necessariamente un cattivo cliente. Sarà necessario redigere un’analisi completa da zero, quindi questo sarà un percorso più lungo e leggermente in pendenza, ma una volta arrivati alla meta, sarà fonte di grande soddisfazione. Il cliente in questione dovrà avere una mente molto aperta, cercare di capire il processo creativo e rispettare le esigenze di progetto. Quando proprio non riescono, sono disposti ad imparare, a fidarsi e affidarsi completamente – no, non è una cosa scontata.

Ma arriviamo al tema caldo: il cliente che è meglio evitare. Purtroppo non abbiamo a disposizione un’app che recensisce i clienti da evitare, ma esistono dei segni distintivi che con l’esperienza imparerete a cogliere e riconoscere come veri e propri alert. Che poi, un cliente da evitare non è automaticamente un cattivo cliente in assoluto: semplicemente le sue e le nostre esigenze non coincidono, quindi è meglio cercare collaborazioni altrove, sia per il committente che per il fornitore.

Comunque in questi anni siamo incappati in diverse tipologie di clienti da cui sarebbe stato meglio scappare e non sempre ce ne siamo accorti in tempo, anzi. Le esperienze sono state talmente varie, che siamo riusciti a raccogliere un bel po’ di segni premonitori e a elaborare contromosse disinnescanti, che possono farvi risparmiare tempo, risorse ed energie.

Fase 1: primo approccio

In questa fase iniziale è molto semplice capire chi ha una predisposizione per instaurare un rapporto di collaborazione e chi invece no. Per noi, come spiegato ormai ampiamente, redigere un preventivo al buio, ovvero senza prima aver avuto un incontro/riunione con il committente, è impossibile (ne parliamo meglio qui). Perciò il primo contatto è diventato un vero e proprio filtro che ci aiuta ad ottimizzare i tempi di interazione con realtà non in linea con la nostra.

Spesso arrivano mail con richieste di preventivo in stile lista della spesa e richieste di visione dei progetti curati. Ora io non ho nulla contro la lista della spesa, perché qualcuno può pensare che dare più informazioni possibili aiuti il fornitore nella stesura del preventivo, e ci sta. Ma perché chiedere di visionare i lavori quando io ho un sito web consultabilissimo con tutti i progetti che ho realizzato, che racconta chi sono, cosa faccio e come lo faccio. Pure sui social stessa cosa. Il fatto che una persona interessata ad investire in comunicazione, non si impegni minimamente nella ricerca di un fornitore che sia in linea con il suo business, la sua etica e le sue esigenze, lo trovo davvero folle. Queste persone si limitano a cercare indirizzi email e mandano la stessa mail a x candidati, dando il via ad una vera e propria asta. Inutile dire che vince il miglior offerente in termini di prezzo e non di valore (se ti va, puoi approfondire l’argomento valore/prezzo qui).

Finito questo piccolo sfogo, siamo professionisti, perciò concediamo il beneficio del dubbio e con cortesia spieghiamo che siamo disponibili ad un incontro senza impegno per capire quali sono le esigenze del progetto al fine di redigere un’offerta conforme alle reali esigenze del progetto. Anche perché spesso il cliente vorrebbe delle cose, che però non funzionerebbero senza l’intervento su altre, quindi occorre sempre capire prima di sparare cifre random. Il cliente da evitare in questo caso indossa le vesti del grande mago: sparisce per sempre o, se particolarmente forte nelle arti oscure, conferma una call alla quale si sottrarrà eclissandosi nel nulla. In ogni caso non lo sentirete mai più, e questo è un bene. Prima scrematura avvenuta con successo.

Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, certi giorni è meglio restare direttamente a letto. Approfondiremo la Fase 2 nel prossimo episodio – stay tuned!

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