Tirabozze Explorer

Tirabozze Explorer

Tirabozze da banco 50×70

 

 

 

Pensa, scegli, componi, serraforma, inchiostra, stampa! 

Introduzione

L’ultima volta abbiamo visto come la tipografia sia l’insieme dei processi di composizione e stampa effettuati mediante l’uso di matrici in rilievo, composte di caratteri mobili o cliché inchiostrati. Senza alcun dubbio, la tipografia svolgeva uno dei ruoli più importanti in assoluto per la comunicazione, la grafica ed il design. Per recuperare e approfondire gli aspetti fondamentali del mondo Letterpress, puoi recuperare l’articolo qui: leggi ora

Sono trascorse tante stampe da quando abbiamo recuperato il nostro primo tirabozze e le prime polizze di caratteri mobili. Il nostro piccolo tirabozze Sirio OMM svolge ormai il ruolo del protagonista nel nostro angolo letterpress. Resta infatti un fedelissimo alleato per workshop e stampe in piccole tirature. Sembra però che a questa frase possa seguire un “ma”, ed effettivamente è così.

Da qualche mese in casa WS abbiamo recuperato il fratello maggiore del Sirio, figlio sempre di OMM: il tirabozze Explorer. Dopo un recupero alquanto faticoso e polveroso, riuscito grazie anche a qualche spalla in più, siamo riusciti a portare a casa questo bellissimo tirabozze 50×70.

Il tirabozze Explorer è uno dei primi tirabozze con inchiostrazione elettrica prodotti da OMM. Il tirabozze è costituito da una compositoio 50×70 cm, con due binari lunghi 130cm ai lati. Il carrello, parte centrale del macchinario ha un sistema di ingranaggi interno predisposto per ospitare il movimento alternato di rulli inchiostranti e rulli pressanti. Sul lato opposto alla manopola principale si trova la sede per il motore elettrico, che dà ai rulli inchiostranti l’energia per il movimento.

A differenza del fratellino, l’Explorer inchiostra e stampa, e lo fa in due passaggi che si alternano per mezzo di una leva che troviamo vicino alla manopola principale. Vediamo meglio le due fasi. Quando la leva è rivolta verso destra, punta cioè verso la scritta “inchiostra – ink”, possiamo procedere all’inchiostrazione della composizione. Girando la manopola in senso orario, il carrello avanzerà in direzione della composizione. All’interno del macchinario, il movimento di rulli inchiostranti alimentati da ingranaggi collegati ad un motore da 220V, fa sì che il colore, colato con l’ausilio di una spatola, si distribuisca in modo omogeneo prima sul rullo principale in acciaio e poi sugli altri in gomma. Quando il carrello sarà arrivato a fine corsa, superando così la forma, i rulli avranno trasferito l’inchiostro sulla composizione tipografica.

Passiamo alla seconda fase. All’estremità opposta del ferma corsa, il carrello ha un vassoio per l’inserimento del foglio di stampa. Girando la leva verso sinistra, ovvero verso la scritta “stampa – press”, i rulli sporchi di inchiostro si solleveranno lasciando spazio a quelli pressanti, puliti e pronti a imprimere la stampa sul foglio. Girando poi la manopola in senso antiorario, il carrello farà scivolare il foglio sopra la composizione, e procedendo a ritroso farà in modo che i rulli imprimano la stampa. Una volta riportato il carrello in fondo, possiamo sollevare il foglio dalla forma e la nostra stampa è pronta.

Se a questo punto pensate che il tirabozze Explorer sia migliore del Sirio, scoprirete con più o meno stupore che in realtà dipende. A prima vista la loro funzione è uguale, ma la resa di stampa dell’Explorer sembra migliore. Questo non determina nulla. Il Sirio nasce per stampe e composizioni molto più piccole e veloci, mentre l’Explorer mette a disposizione tutto il suo potenziale su formati e composizioni più grandi. Il vero vantaggio dell’Explorer è legato però alla possibilità (dato il formato) di comporre più forme stampabili in un sola volta (come ad esempio i biglietti da visita o cartoline). Il nostro Explorer però ha anche un grandissimo lato negativo rispetto al Sirio, ovvero che la sua altezza di stampa è esclusivamente quella francese e non può essere in alcun modo regolata diversamente. Il Sirio invece, con dei semplici accorgimenti, permette di stampare sia con altezze Italiane che Francesi (approfondisci qui).

Inoltre, il Sirio è “facilmente” trasportabile, l’Explorer no. Insomma ogni macchina è pensata e costruita in funzione delle sue finalità e dà il meglio di sé quando utilizzata nel modo corretto.

Questione di pochi millimetri e si potrà passare dall’altezza francese a quella italiana e viceversa

Recupero, Regolazione e Manutenzione

Fortunatamente il precedente proprietario ha avuto buona cura del tirabozze e quindi riportarlo ad un buon stato non è stato troppo difficile. Essendo però una macchina più complessa rispetto al Sirio, l’Explorer ha molti più componenti e quindi il lavoro di smontaggio e pulizia è stato abbastanza lungo. Le regole sono sempre le stesse:

No acqua, WD40, Utilizzo di prodotti meno chimici ed aggressivi possibili (soprattutto sui rulli) e Pazienza

Può sembrare una macchina complessa, ma una volta sul banco capiamo quanto sia intuitivo lo smontaggio in ogni sua parte. Questo perché dopo ogni sessione di stampa, tutti i rulli devono facilmente uscire dalla loro sede per essere puliti correttamente.

Purtroppo con il passare del tempo questi macchinari ed i loro ricambi stanno scomparendo del tutto, quindi armatevi di pazienza e cercate di entrare in una rete di professionisti o appassionati del settore per consigli o possibili acquisti: Letterpress Facebook. Quindi… se vuoi vedere o provare il tirabozze Explorer da vicino e hai voglia di sporcarti le mani, sai cosa fare!

Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente Davide Disarò di Officina degli Stampatori che in questi anni ci ha aiutato dandoci preziosissimi consigli e condividendo il suo sapere in merito alla tipografia ed i sui strumenti. 

Se ti è piaciuto questo articolo, iscriviti alla nostra newsletter. Oh yes! Iscriviti

 

Back

This is a unique website which will require a more modern browser to work!

Please upgrade today!

Share